Questa esperienza tratteggia nella mia mente l’immagine di una piccola collana di perle le cui pietre preziose sono rappresentate dagli apprendimenti teorici che vado acquisendo nel corso della mia formazione.
Andrea e’ il filo (altrettanto prezioso) che mi ha consentito di mettere assieme alcune di queste perle, legandole a formare “un progetto terapeutico“.
‘Non e’ dato vedere un bambino senza la propria madre’ afferma Winnicott (Winnicott D.W. “Dalla Pediatria alla Psicoanalisi”, Martinelli, Firenze, 1991) e Crocetti aggiunge ‘oggi noi diciamo che non ci e’ dato vedere un bambino se non collocato nel contesto della coppia genitoriale, la coppia/madre e’ cioe’ l’ambiente primo in cui il bambino ancora prima del concepimento si trova immerso.’ (Crocetti G. “Seminario su D.W. Winnicott”, C.i.Ps.Ps.i.a., a.a. 2002)
Winnicott diede per primo risalto all’importanza dell’ambiente per lo sviluppo della personalita’ umana.
‘Il patrimonio genetico e i dati biologici del neonato hanno bisogno delle effettive cure offerte dall’ambiente (la madre) per essere utilizzati, per articolarsi e differenziarsi, in un processo sia affettivo che di maturazione, in quelle che in seguito saranno riconoscibili come l’insieme delle funzioni e proprieta’ dell’Io e dell’Es del bambino’.
(Davis M., Wallbridge D.C. “Introduzione all’opera di D.W. Winnicott”, Martinelli, Firenze, 1994 rist.)
Riferendosi agli effetti di un ambiente “non sufficientemente buono” Winnicott utilizza concetti che hanno significato di intrusione, violazione, usurpazione, interferenza, disturbo, intromissione.